Che cos’è la metatarsalgia
Come si previene e come si cura
La metetarsalgia indica il dolore nell’avampiede a livello del metatarso o, più comunemente, a livello delle articolazioni metatarsofalangee.
Tale dolore può essere causato da artrite, condizioni vascolari spastiche o occlusive, neuropatie o un episodio traumatico.
La causa più frequente di metatarsalgia è di natura biomeccanica come il microtrauma prodotto dalla pronazione anomala del piede durante la propulsione.
Il sintomo principale è il dolore più o meno costante all’appoggio e talvolta in queste fasi non ancora accompagnato da una chiara evidenza clinica. Con il perdurare della sintomatologia, si assiste alla formazione di callosità plantare e borsite corrispondenti ai metatarsi sovraccaricati, fino a casi gravi di assottigliamento e ulcerazione della cute plantare.
Nella fase iniziale, quando è ancora possibile ridurre e correggere manualmente la deformità, trova indicazione il trattamento conservativo con utilizzo temporaneo di ortesi plantari, finalizzati al sollevamento e quindi allo scarico dell’appoggio metatarsale.
La metatarsalgia può comparire in maniera graduale, ma anche in modo del tutto improvviso.
La comparsa graduale è comune nei casi di sovrappeso/obesità, artrite reumatoide e deformità dei piedi. L’insorgenza improvvisa, invece, è più frequente tra coloro che decidono di cambiare radicalmente qualche loro abitudine quotidiana, per esempio passando da una vita sedentaria a un’attività sportiva intensa, oppure cominciando a indossare ogni giorno dei tipi di scarpe mai indossate.
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